Raduno delle Calabrie 24 – 28 Aprile 2024
Pubblicato da Luigi Stancati il
R A D U N O D E L L E C A L A B R I E 24 – 28 APRILE 2024 Sulle strade della Natura, dell’Arte, della Storia, davanti al “Mare da dove nascono i miti”! “Raduno Bagnato, raduno Fortunato!”
Quattro giorni di pure emozioni, sulla Costa degli Dei e all’estrema propaggine della nostra Bella Italia, lì dove la Terra si tuffa prepotente nel Mare Nostrum, regalando paesaggi mozzafiato e tramonti incantevoli.
L’avevamo preparato con Peppino, nostro impareggiabile Presidente, nei minimi dettagli, scegliendo il Ponte del 25 aprile, per consentire una discreta affluenza, ma soprattutto confidando in un meteo clemente.
34 equipaggi con ben 6 Lambda, di cui una alla sua 100sima candelina, hanno sfrecciato per le strade calabresi suscitando stupore e ammirazione di tutti.
Ma Giove Pluvio ha voluto, comunque, salutarci al nostro arrivo, benedicendo, anche la prima tappa dell’impegnativo tour.
Preso alloggio presso il confortevole Grand Hotel Stella Maris di Palmi (RC), tra confezioni di gadget, carte, brochure, buste e borse varie, inebriati dal profumo delle immancabili soppressate e salamelle calabresi – doni per i Soci – lo sguardo occupato, ma non preoccupato, cadeva al di fuori delle finestre ove una pioggerellina fitta, insistente e perdurante, faceva da sfondo all’arrivo dei primi equipaggi, inumidendo capotes e coperture delle nostre vetture che, resistendo egregiamente per tutta la notte, erano pronte il giorno successivo a riprendere la marcia. E così è stato.
Tra inviti energici e non, siamo riusciti a formare la colonna, in rigoroso ordine di anzianità, sotto lo sguardo attento e meravigliato di coloro che sono stati i nostri Angeli Custodi per tutto il Tour: le Gazzelle dei Carabinieri, cui va il nostro più sentito e infinito GRAZIE!
Ed ecco la strada, finalmente davanti a noi: la storica SS 18, continuamente innaffiata (e noi con lei) da una pioggia incessante. Attraversiamo Gioia Tauro, Rosarno e via verso l’aeroporto militare Luigi Razza, importante base dell’Arma dei Carabinieri, ove hanno sede tra l’altro il 14° Battaglione Calabria, lo Squadrone Eliportato Cacciatori e l’8° Nucleo Elicotteri Carabinieri.
Ritenendo ormai sufficiente l’acqua per benedire il nostro raduno, Zeus ha ben pensato di chiudere i rubinetti all’ingresso della base ove ad accoglierci c’erano il Comandante del 14° Battaglione Carabinieri Calabria, comandante della Base, Ten. Col. Nicola MELIDONIS, il Comandante Provinciale Carabinieri di Vibo Valentia, Col. Luca TOTI e il Comandante del Nucleo Elicotteri, Cap. Alfonso VISCIONE, ma soprattutto, già schierato e attorniato da piloti e specialisti, uno splendido elicottero AW169, gioiello tecnologico di ultima generazione. Innovazione e tecnologia ancora una volta si incontrano e, con le sue pale, l’inanimata creatura sembrava abbracciare le nostre vetture – prime tra tutte le nostre Lambda – che gli si schieravano militarmente allineate al suo fianco e a corona lungo tutto il piazzale. Sembravano ammirarsi reciprocamente con occhi a volte di sfida e a volte di comprensione, gli stessi che avevano i soci radunatisi per ascoltare dettagli tecnici e operativi della macchina volante, senza risparmiare informazioni di dettaglio sulle loro autovetture agli spettatori, intervenuti in buon numero – tra di essi una “Topolino” – che con occhi altrettanto meravigliati si accostavano alle auto.
Bando alle facezie è ora dell’agonismo! Quello sano, fatto di spirito cavalleresco come mamma Lancia impone e via al criterium di regolarità sulla bretella di raccordo per le piazzole aeromobili. Andatura regolare, qualche curvetta a U e a guadagnare il simbolico Trofeo sono: al primo posto Stefano Maria Stancati, al secondo posto Olivier Patrick Rooselet ed al terzo posto Gaetano Sinatra.
Il richiamo all’ordine, ci faceva schierare per una nuova partenza! Ancora Via! Attraversiamo le alture del Monte Poro tra sprazzi di sole per raggiungere le ime profondità della Terra. L’abitato rupestre di Zungri che raggiungiamo tra discese, salite e…acre profumo di dischi di frizione. Le nostre veterane, le più ubbidienti, si schierano sul piazzale antistante il Museo e ad accoglierci, con gli occhi sbarrati dalla meraviglia, il Sindaco di Zungri, Francesco GALATI e la Direttrice del complesso, Arch. Maria Caterina PIETROPAOLO. Scambio di doni, simpatico siparietto di Tarantella del nostro Luigi Munzi e, guidati da due eccellenti guide, raggiungiamo le profondità del vallone, incamminandoci per grotte scavate nella rupe, vestigia di una popolazione che aveva trovato lì il suo rifugio tra il VII e VIII secolo d.c.
Tanto per non farci dimenticare della sua esistenza, altra spruzzata di pioggia e, cercando riparo nelle nostre amate, partenza per il pranzo in agriturismo.
Il sole fa la sua comparsa e le alture del Monte Poro si dipingono dei colori della stagione; iniziamo la discesa verso il Mare; Lui è lì, fa la sua comparsa, si erge maestoso a darci il benvenuto in mezzo al mare, penetrando una leggera foschia: è lo Stromboli, che si ingrandisce man mano che ci avviciniamo.
Parcheggiate le auto alla ben e meglio (nota dolentissima del nostro ospite) troviamo la tavola ben imbandita di ogni ben di dio calabrese e la sala stracolma di gente per la particolare coincidenza festiva (25 aprile). Ad ogni modo le nostre mandibole accumulano ritardo tra formaggi, salumi, fileja con ‘nduja, salsicce e carni varie, il tutto innaffiato da vino rosso locale.
Satolli, dopo aver guadagnato con i denti un caffè al banco, siamo pronti a tuffarci nel mare di Tropea, e la nostra risalita è salutata da un agreste gregge di pecore che lemme, lemme, tra un belato e l’altro, facendo rientro all’ovile, attornia le nostre vetture, suscitando espressioni di stupita ammirazione e di tenera comprensione verso un mondo che ancora sopravvive nella sua semplice natura.
Ed eccola Tropea, entriamo nella città dalla vecchia strada, tra muri a secco e alte recinzioni di Conventi e residenze nobiliari; parcheggiamo a raggera al “cannone” tra folle di turisti stupiti e, ancora una volta ammirati. Un giro, tra vicoli meno noti per ammirare palazzi nobiliari e vestigia dell’antichissima Città, ci sta. Ecco la Cattedrale con il quadro di Maria SS di Romania, scampato alla furia iconoclasta bizantina, e, poi, la Cappella dei Nobili, capolavoro dell’arte barocca in Calabria. Il tempo di rinfrescarsi e si riparte per Capo Vaticano, ove il Faro sorveglia da lontano le Coste Sicule prospicienti, costeggiando il Santuario della Madonna dell’Isola.
Ad attenderci un omaggio della rinomata cipolla di Tropea che inebria i nostri abitacoli del suo profumo, mentre l’ora e propizia per fermarsi ad ammirare il tramonto dietro le isole Eolie che ben si stagliano innanzi a noi.
Rientriamo con il buio, stanchi, ma, tutto sommato, soddisfatti, confidando nell’apparizione del sole per i giorni futuri.
Così è stato! Il 26, pronti, in colonna via di nuovo sulla SS 18 per raggiungere Vibo, l’antica Monteleone, ove ci attende il Castello Normanno con il suo Museo.
Le nostre auto parcheggiate nel cortile sembrano sentirsi orgogliose del luogo e allo stesso tempo nobilitano le antiche vestigia.
Visitiamo il Museo accompagnati dalla Prof.ssa Maria Rita CHIARAVALLOTI, che empaticamente, in sintesi, ci illustra le vicende della nobile Hipponion e ci guida ai misteri della laminetta Orfica, un unicum mondiale. Rimaniamo sospesi tra miti, legende e storie di scavi, rapiti da ciò che vediamo e, finalmente….scaldati dal sole !
Sotto lo sguardo attento del nostro drone, che documenterà l’esperienza, il serpentone di auto si snoda per scendere di nuovo a mare. Dall’alto, appare Pizzo, o meglio, lo Pizzo, abbarbicato su uno scoglio e dominato dal suo Castello Aragonese.
In Piazza schieriamo le auto. I convenuti si disperdono abbagliati dall’azzurro del Cielo e del Mare che li circonda, tra i richiami inutili di radunarsi per il saluto del Sindaco, Sergio PITITTO, che regala al Club una bella Targa ricordo e offre a tutti la degustazione di un goloso e calorico Tartufo di Pizzo. I bar della Piazza fanno a gara per far assaggiare le proprie delizie gelatiere, suscitando in qualcuno di noi mire imprenditoriali di esportare la prelibatezza sotto lo sguardo della “Madunina”!
Rapida visita al Castello, ove ebbe termine l’epopea Napoleonica con la fucilazione del Re Gioacchino Murat, una visita alla Chiesa Matrice di San Giorgio, ove lo sfortunato Re è sepolto, un giro per i vicoli del Centro Storico e un affaccio ai vari Belvedere e poi di nuovo, tra le strade medievali del Pizzo per recarci a bordo mare.
Tra le note di “Arriva Tazio” del Trio Lescano, le nostre Lambda, scortate dalle altre, raggiungono la Marina, schierandosi in bell’ordine per essere ammirate.
La Loggia della Tonnara, sapientemente allestita, con garbo, classe e attenzione ci accoglie mostrandoci il sorriso compiaciuto di un Vincenzo Lancia che, sornione, ci guarda da un bel manifesto di accoglienza. Siamo al sicuro, al fresco, pronti per rifocillarci sotto lo sguardo attento dei nostri (ormai li chiamiamo così) Carabinieri, dei Vigili Urbani e dei ragazzi della Protezione Civile cittadina, diretti da Franco DI LEO, che non si sono risparmiati per farci trovare un ambiente sicuro e accogliente.
Il Pranzo è di prim’ordine, culminato alla fine con il taglio di una torta – rigorosamente Lancia – e un bel brindisi alle fortune del nostro Club.
Le meraviglie non sono finite! Nel pomeriggio visitiamo la Chiesetta di Piedigrotta, interamente scavata nel tufo, spettacolo naturale di rara bellezza e ingegno umano, che regala impressionanti e suggestivi diorami con statue scavate nell’arenaria dalle sapienti mani di due artisti locali: Angelo e Alfonso Barone, padre e figlio.
Una sosta presso lo Shop Callipo per fare rifornimento di Tonno di prima qualità e gustare un altro gelato e per ringraziare altresì dello splendido omaggio di benvenuto ricevuto dall’Azienda Callipo consistente in un cofanetto pieno di delizie marinare e locali.
Rientriamo, ancora una volta estasiati e…con la luce del sole, per la felicità di Joachim!
Siamo arrivati all’ultima tappa e stavolta il sole ci arride caldo e fiammante, facendoci assaporare un anticipo di stagione estiva. Maniche corte e in colonna si parte; la strada davanti a noi è l’immancabile SS18 fino a Reggio, non senza prima aver fatto un giro nella cittadina che ci ospita: Palmi. Ci inerpichiamo su, con i motori rombanti tra 3^ e 2^, per giungere sulla sommità del Monte S. Elia. L’immediato spettacolo offertoci da mamma natura ha fatto sì che ognuno lasciasse le proprie auto appena giunti per immergersi nel teatro sospeso dello Stretto, in silenzio, ad ammirare da lontano Scilla e Cariddi, l’Aspromonte, che degrada verso il mare, e i Monti Peloritani, Stromboli e le sue Isole Eolie al completo, Capo Peloro e Capo d’Orlando.
Ad accoglierci il Sindaco di Palmi, Avv. Giuseppe RANUCCIO e l’Assessore allo Sport e al Turismo Arch. Giuseppe MAGAZZU’. Scambio di doni e foto ricordo sotto il costante occhio vigile del drone di Stefano STANCATI.
Si riparte e percorriamo tutta la costa fino a Reggio. Immersi nel blu del mare e del cielo, le nostre Lancia sfrecciano tra curve, tornanti e cavalcavia attraversando Bagnara, Scilla, Villa San Giovanni con la classe delle Signore da Gran Turismo di altri Tempi. Essendo io l’apripista del serpentone, con la Flavia 1800 berlina di mio nonno, gioisco del rombo delle Lambda che si fa più intenso sotto qualche galleria artificiale, facendomi piombare con la memoria ad altre epoche.
Giunti a Reggio, percorriamo il kilometro più bello d’Italia già attesi da una fiammante Aurelia giunta appositamente dalla Sicilia e parcheggiamo in pieno centro cittadino nella Piazza dei Palazzi Governativi. La Statua dell’Italia turrita di Piazza Vittorio Emanuele II lancia uno sguardo muto sullo splendore di tale Museo viaggiante e sembra porgerci la corona laurea, in segno di apprezzamento. A riceverci il Vicesindaco della Città Metropolitana, Avv. Carmelo VERSACE e il Comandante Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, Gen. B. Cesario TOTARO con il suo Staff, i quali hanno esaminato singolarmente con plauso i nostri gioielli. Ma ad attenderci c’è la magnificenza della Magna Grecia con il suo Museo e, tra le ali di una folla stupita, procediamo, a piedi, verso l’omonimo Museo. Le nostre guide ci accolgono e ci conducono per ammirare le vestigia di epoche Greche e Romane, ma, soprattutto, ci lasciano silenziosi a contemplare l’irresistibile bellezza dei due Bronzi di Riace che si ergono maestosi e fieri, dimostrando che la bellezza attraversa i secoli, malgrado l’essere umano molto spesso tenti di distruggerla e/o offuscarla.
Durante il pranzo presso un noto locale della movida cittadina del lungomare, riceviamo notizie poco confortanti per la nostra ultima tappa che prevedeva l’ascensione a Gambarie d’Aspromonte. Purtroppo la zona era interamente coperta da una fitta nebbia rendendo vana un ascensione che avrebbe messo a dura prova i nostri motori, ma soprattutto gli stomaci dei nostri passeggeri….Si ritorna alla nostra Base, a Palmi, per prepararci alla Cena di Gala.
Il viaggio di ritorno lungo la 18 ci regala ancora panorami mozzafiato, visti da diversa prospettiva, rendendo bene l’idea di come la Calabria sia, in effetti, una immensa montagna calata nel mare.
Ottimo il menu’ della cena e eccellenti toilette delle nostre dame e dei nostri Soci, con in bella mostra organetti di targhette ricordo dei raduni effettuati. L’emozione dei saluti dopo le premiazioni è tanta. Soprattutto per chi era come me al primo raduno!
Ringraziamenti per tutti soprattutto dagli equipaggi d’oltralpe: Svizzera e Scozia.
La domenica 28 arrivederci e viaggio di ritorno, ma per qualcuno il tour continuava, isolato, alle volte della bella Sicilia.
I ringraziamenti più sentiti, ancora una volta, alle donne e agli uomini dell’Arma dei Carabinieri, come già accennato, nostri Angeli Custodi, anche quando qualche nonnina ha chiesto un “passaggio” per il viaggio di ritorno, nonché alle Istituzioni che hanno inteso concederci il loro Patrocinio, sottolineando l’importanza dell’evento.
Le emozioni del mio primo raduno con il Lancia Club con l’auto della mia infanzia seduto tra le gambe di mio nonno. Le emozioni di aver conosciuto persone eccezionali che del bello, della signorilità e del rispetto della Storia ne fanno uno stile di vita. Le risate spensierate e le battute improvvisate. La voce persa e con lei anche il fusibile delle trombe della mia Flavia, ma per tutti indistintamente un enorme ringraziamento e l’orgoglio di far parte del Lancia Club Italia. Un ringraziamento particolare, permettetemelo, al nostro Presidente Peppino STANCATI che, nomen omen, non si stanca mai, ma fa stancare in modo positivo gli altri ! Grazie Presidente per la fiducia riposta. VIVA LANCIA ! VIVA IL LANCIA CLUB!
« Forsan et haec olim meminisse iuvabit «
1 Giuseppe Bert
1 commento
Antonio Vitolo · 18 Maggio 2024 alle 15:26
A quest’Italia meravigliosa che resiste ancora,malgrado i troppi che per ignoranza,invidia ovvero
cattiveria pura ( gli incendi “TUTTI” dolosi che tra poco – in piena Estate -dustruggeranno macchia
mediterranea insostituibile)….penso al glorioso,antico marchio Lancia (prima dell’avvento degli Elkan
e di Stellantis)….sarà per il ricordo ed il rimpianto per gli anni della giovinezza ormai lontanissima…
ma,un senso profondo di tristezza mi prende se penso al passato – soprattutto – perchè non riesco ad
immaginare un futuro fatto di Italiani migliori ed orgogliosi della propria Nazione.